lunedì 8 dicembre 2008

E ora? Tridente o non tridente?

Nella domenica in cui De Laurentiis bacchetta i procuratori dei suoi gioiellini, che chiedono ritocchi agli ingaggi e deroghe ai contratti, viene fuori uno spunto tattico su cui Reja potrebbe iniziare a riflettere: il tridente. Il tecnico friulano ricorre alle tre punte solo a partita in corso, e per raddrizzare la partita quando inizia a mettersi su un binario storto . 

Solo domenica contro il Siena il tridente ha avuto successo, e Reja, subito dopo il gol del raddoppio di Denis, lo ha messo nuovamente nel fodero, preoccupandosi di rinforzare la difesa, inserendo il quarto uomo, Aronica. Una scelta troppo frettolosa, considerando che questo strumento può rivelarsi utile non soltanto nei momenti di difficoltà, ma può essere moloto più efficace, se magari lo si prova durante la settimana, e magari contro squadre con determinate caratteristiche. 

Se è vero che Denis e Zalayeta, a prima vista, sembrerebbero due che “rischiano di pestarsi i piedi” è pur vero che, dopo una attenta analisi, i due non sono proprio identici come caratteristiche. Il panterone predilige per lo più lo scambio uno due, è bravo a tener palla ed a far salire la squadra, per poi affidare la sfera alle fasce. Denis, invece, è più uomo d’area di rigore. E’ molto forte di testa, bravo anche di piede, e riesce a farsi rispettare grazie al fisico negli ultimi sedici metri, conservando una certa rapidità d’esecuzione, e seguendo con intelligenza l’azione negli ultimi passaggi. 

Se Lavezzi è ormai insostituibile per il Napoli, anche perché uno come lui nasce ogni tanto, è chiaro che Denis e Zalayeta possono coesistere in un tridente con Lavezzi. Proprio Reja domenica ha detto che Zalayeta è uno che si sacrifica, tornando a coprire: è proprio per questo che, conservando gli equilibri, il 3 – 5 – 2 può trasformarsi senza troppi problemi in un 3 – 4 – 3. Dare più spazio a Zalayeta in veste di suggeritore, sulla linea di Lavezzi, con in quale dialoga egregiamente, e lasciare più avanzato Denis, pronto, magari, a sfruttare di testa o di piede i cross provenienti dalle fasce. Sabato sera al san Paolo c’è il Lecce. E se si provasse il tridente proprio contro i salentini?

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