“Fuori i secondi”: una frase rubata al pugilato, ma che in questa domenica di calcio, la sedicesima, è stata usata anche per descrivere il duello tra Milan e Juve per la seconda piazza, risoltosi poi con il successo dei bianconeri.
“Dentro i secondi” invece pare essere più appropriata per descrivere quanto accaduto al san Paolo in occasione di Napoli – Lecce. Reja, che quest’anno sta diventando sempre più uomo copertina, dopo le residue diffidenze che si portava appresso anche nella scorsa stagione, ha saputo scegliere alcuni elementi che trovano meno spazio, con ottimi risultati. Stiamo parlando, in particolare, di Rinaudo e Pazienza, autori rispettivamente di due ottime prestazioni. Il primo, schierato al centro della difesa, ha saputo dare alla squadra dei buoni equilibri, risultando sempre puntuale in ogni disimpegno, senza disdegnare le maniere forti che assecondano il suo fisico imponente. Su un campo pesante come quello di sabato, e contro avversari dalla grande fisicità come Tiribocchi, l’ex palermitano è stato una valida alternativa a Santacroce, che così sta portando anche avanti un processo di maturazione che gli impedisce di bruciarsi in una piazza difficile come Napoli.
Il giovane bresciano può così limare le imperfezioni dell’età, assecondando un talento cristallino che ancora deve esplodere in tutto il suo splendore. La presenza in campo di Rinaudo, tra l’altro, ha consentito a Cannavaro di giocare sul centro destra. In quella posizione per lui inedita il fratello d’arte ha dato davvero il meglio di sé: sembra nato per quel ruolo, considerando i movimenti e la scelta del piede sinistro nelle chiusure degli avversari. Sarà questo uno spunto che potrebbe tornare utile per mister Reja.
Parlando, invece, di Michele Pazienza, ci troviamo a narrare le gesta di una perfetta incarnazione di dedizione, professionalità cuore e….. pazienza!
L’ex calciatore della Fiorentina ha trovato un gol tra i più meritati, a coronamento di una stagione che sta portando avanti ad ottimi livelli, facendosi trovare sempre pronto quando, a partita iniziata, Reja chiede il suo apporto per frenare le sortite avversarie e mantenere il risultato. Stesso discorso vale per salvatore Aronica. La sua esperienza e la sua dedizione alla causa si stanno facendo sentire. Quando entra Aronica il Napoli si schiera spesso a quattro in difesa, e riesce a mantenere il risultato grazie alla sua bravura nel tener palla sulla fascia sinistra, e nel subire fallo tattico. Con le sue prestazioni Aronica, anche se non sempre riesce a guadagnare le pagine dei giornali, sta dimostrando con i fatti il piacere che ha nel vestire la maglia azzurra, esternato il giorno del suo passaggio al Napoli dalla Reggina.
Se questi tre calciatori si distinguono come semi – titolari (guai a chiamarli rincalzi) è pur vero che tutto il Napoli sta andando incontro ad un processo di miglioramento e maturazione che sta portando ad un avvicinamento del livello tecnico tra riserve e titolari. Basti pensare a vere e proprie staffette che si disputano tra Zalayeta e Denis, o tra Vitale e Mannini. Questo processo, magari supportato da una buona campagna rafforzamenti sia a gennaio, che a fine anno prossimo, può proiettare senza problemi gli azzurri ai vertici dell’Europa, e, di conseguenza, i propri tifosi in Paradiso.
Unico rammarico resta quello di non vedere in campo Samu Dalla Bona, ormai prossimo all'addio e da tempo fuori rosa. Nonostante le sue indiscusse doti tecniche, Reja continua a tenerlo fuori. Eppure, ai tempi della serie B, l'ex Chelsea era tra i più utilizzati....
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