giovedì 29 ottobre 2009

La rivincita di Denis



Un colpo di testa dei suoi ha messo in piedi una partita che sembrava persa. German Gustavo Denis ha segnato ancora nel finale, è riuscito ad essere ancora una volta decisivo dopo essere entrato a partita in corso, a freddo, quando il tempo è poco per fare la differenza. E lui ci riesce. E’ venuto in Italia con il soprannome El Tanque, il carrarmato, e ventisette reti all’attivo nell’ultimo campionato in Argentina, chiuso da capocannoniere. Nemmeno il tempo di fare le vacanze e comincia il campionato italiano, in cui parte nella differenza generale, non segna nemmeno in amichevole, ma è abile uomo assist, chiaro segnale che oltre al fisico c’è di più.

Il campionato si avvia, e vengono i gol, se non proprio a grappoli, ma vengono: sette in campionato, uno in Uefa, al Benefica, due in coppia Italia. Entra a far parte della nazionale di Maradona, ma nel Napoli di fine stagione, che profonda in crisi, vive il dualismo con Zalayeta. A fine stagione il suo addio sembra cosa certa, lo sentenzia anche Pierpaolo Marino, dicendo: “Denis andrà via, e non sarà il solo”.

Ma il Tacque diventa papà per la terza volta, va il visita alla madonna di Pompei, crede in se stesso e nella propria fede, fa le vacanze, fa vita da professionista, si impegna. Il precampionato quest’anno è vissuto da capocannoniere, tanto da indurre la società a tenerlo. Ma Marino prende Hoffer, talento austriaco che vorrebbe giocare in Premier League. Il Tacque gli cede anche il numero nove, prendendo un più modesto diciannove, e parte dalla panchina. Le prime partite della gestione Donadoni vedono l’argentino in campo per pochi minuti. Tutto cambia con Mazzarri. A Firenze entra e fornisce l’assist decisivo per il gol di Maggio che vale tre punti. Poi, contro il Milan, quel colpo di testa che libera una gioia immensa, seppur per un pareggio, ma per quella che in realtà è la vittoria del cuore azzurro, e del cuore argentino, che spesso battono all’unisono.

E adesso il Tanque, che ha più volte dimostrato di essere forte sia di testa di piede, e che può tornare utile alla causa azzurra, potrebbe anche partire titolare. Quagliarella non è al top, e, considerando come sta giocando ora Mazzarri (con le due ali Lavezzi e Hamsik) le caratteristiche di Denis sarebbero davvero l’ideale e potrebbero esaltare questo gioco. E pure con Quagliarella in campo, non si esclude la coesistenza, ma Mazzarri dovrebbe studiare altre mosse per garantire alla squadra l’equilibrio giusto. L’importante è averlo ritrovato, ora deve continuare a fare del suo meglio per farsi trovare pronto e tornare ad essere decisivo. Forza Tanque!

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