Che Napoli sarà? Se lo domandano i tifosi, a dispetto di una società che ostenta sicurezza e non potrebbe essere diversamente: Bigon dice addirittura che questo Napoli è più forte dello scorso anno. A differenza dello scorso anno, e questo è un dato di fatto, il Napoli, sarà impegnato in Europa League, oltre che in campionato, dove è chiamato a migliorare il sesto posto, ed il coppa Italia. Che la squadra dovesse essere più forte era quasi una condizione irrinunciabile. Ma questo Napoli è davvero più forte dello scorso anno? Andiamo con ordine, reparto per reparto.
La difesa è rimasta quasi esclusivamente la stessa, con l’unico cambio rappresentato dalla partenza di Rinaudo, anche lui neo juventino in extremis, rimpiazzato da Cribari, un giocatore non più giovanissimo che la società azzurra ha salvato dal dimenticatoio. Alla fine la differenza è poca, e il bisogno di un altro centrale diventa necessario, considerato che Santacroce continua con i suoi acciacchi e con la voglia di andar via, e Cannavaro potrebbe essere in lista di sbarco in caso di mancato rinnovo.
A centrocampo c’è qualche rinforzo. E’ tornato Blasi, che subito si è fatto squalificare tanto per riprendere le vecchie abitudini, mentre gli innesti di Yebda e Sosa possono essere valide alternative per i vari Pazienza, Gargano e Hamsik.
In attacco è arrivato Cavani che ha subito cominciato a segnare, ed è andato via Quagliarella, che non sempre era parte integrante degli schemi, e che non si è mai capito appieno con i compagni a livello tattico. Sul piano qualitativo forse il Napoli è anche migliorato nel reparto offensivo, anche se il giovanissimo Dumitru, prelevato dall’Empoli, non può rappresentare un elemento su cui puntare data la giovanissima età, e Lucarelli, per il motivo opposto, è solo un valido rincalzo. Occorre ora capire, e lo diranno solo le prossime gare, se Cavani sarà capace di rivestire il ruolo di punta da 20 gol che serve al Napoli. Se così non fosse, saremo nuovamente di fronte all’endemico bisogno della punta di peso, che è stata la grave pecca del pur ottimo Napoli dello scorso anno.
Nel complesso possiamo dire che il Napoli come un po’ tutte le squadre quest’anno è andato un po’ al risparmio. Solo cinque rinforzi sono pochi per un squadra che punta ad andare avanti in una competizione europea. Bigon ha avuto comunque il merito di riuscire a piazzare alcuni elementi da tempo fuori rosa, riducendo i costi e sicuramente i “doppioni” che avevano caratterizzato la gestione Marino-Donadoni dello scorso anno.
Per il resto, come detto, la verità su questo Napoli potrà dircela solo il campo, e non dobbiamo dimenticare il ruolo di Mazzarri, che quest’anno più che la scorsa stagione avrà molte più responsabilità sul gruppo perché egli stesso ha deciso di prenderle in prima persona.
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