Il pranzo è servito. E speriamo anche la vittoria. Dopo una serie di notturne più o meno fortunate, il Napoli si trova a sfidare il Cesena nell’orario che fa più discutere in questo inizio stagione: le 12,30.
Nell’orario in cui di solito ci si avvia a pranzare il Napoli si gioca il proprio riscatto dopo la figuraccia interna con il Chievo. Una gara che promette molti spunti interessanti, per varie ragioni.
Innanzitutto il tecnico del Cesena Ficcadenti, tenendo presente anche il nome, vorrebbe fare un sol boccone del Napoli, approfittando anche di un orario propizio per nutrirsi. Il Napoli dal canto suo farà il possibile per risultare un boccone indigesto alla matricola terribile, facendole dimenticare questo suo strepitoso inizio di campionato, che l’ha vista anche prima in classifica a pari merito con l’Inter.
Il Napoli cerca il riscatto, e si propone di evitare certi errori come è successo mercoledì, cavalcando l’onda della buona media punti e vittorie finora collezionata in trasferta, dove gli azzurri stanno andando nettamente meglio rispetto alle gare tra le mura amiche. Il tutto tenendo d’occhio l’Europa, che giovedì proporrà la sfida con lo Steaua di Bucarest, squadra in crisi, ma non certo da trascurare. Per questo e per altri motivi, Mazzarri darà spazio al turn over, sperando che non si riveli un autogol come contro l’Utrecht. Alcuni giocatori, ed in particolare i nuovi, e Yebda su tutti, avranno la possibilità di giocarsi un’altra carta dopo l’esordio deludente, cercando di evitare di farsi bruciare dal loro stesso tecnico, che finora non li ha gestiti granché bene. Alla ricerca del riscatto, quindi, anche Mazzarri, che finora sta commettendo qualche errore di troppo nella gestione del gruppo, sotto ogni profilo.
Un mezzogiorno, o poco più tardi, che si preannuncia di fuoco per il Napoli, che si cimenterà insieme agli avversari in questo insolito orario, che a qualcuno ha dato anche un po’ problemi. Se sarà stato propizio o meno lo sapremo solo a fine gara. Intanto ci fa riflettere il fatto che il calcio si immoli a tal punto alla dea televisiva, da giocare anche in un orario dove forse i maggiori utenti del calcio, i ragazzi, si stanno ancora riprendendo dalle ore piccole della movida del sabato sera, e riescono a fatica a raggiungere stadio e tv.
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