Quella con lo Steaua è stata l’ennesima grande bella rimonta del Napoli. Da zero a tre a te a tre, una gara assurda, da far infatuare i più deboli di cuore, da far mangiare le mani per come è maturata, per come poteva essere, per chi ama logorarsi con i sé e con i ma. Questo è il Napoli, o si odia o si ama. I tifosi, ovviamente, lo amano, e fa comunque divertire, anche se a volte spreca troppo e raccoglie molto meno di e di quello che semina.
Spesso questo Napoli targato Mazzarri dimostra di svegliarsi ed entrare in partita solo quando subisce. E’ allora che si ricompatta, inizia a giocare e il motore gira a pieno regime, sospinto dai cavalli di razza, Hamsik, Lavezzi, Cavani e gli altri.
La stagione sin qui disputata ha visto già tre rimonte, che hanno portato due vittorie e un pareggio. La prima quella con la Samp, dove al gol su rigore di Cassano ha risposto prima Hamsik, poi Cavani. Risultato: Sampdoria 1 – Napoli 2.
Col Cesena, poi, un altro capolavoro. Il Napoli subisce il gol incredibile di Parolo, che è quasi un segnale per far “scatenare l’infermo”. Prima il pari con Lavezzi, poi il rigore di Hamsik, poi le due perle di Cavani che fissano il risultato sul quattro a uno.
Ultima, poi, quella con lo Steaua, che ha fatto tremare le vene e i polsi dei tifosi fino all’ultimo, facendo scaturire il pari solo all’ottavo minuto di recupero.
Di tutt’altra pasta, invece, le gare azzurre che hanno visto il Napoli passare in vantaggio per primo. Solo un pari a Firenze, dopo che Cavani aveva aperto le danze, raggiunto da D’Agostino.
Ancora peggio è andata col Chievo dove, tra le mura amiche, dopo il gol di Cannavaro del vantaggio ha subito il ritorno dei veronesi, che hanno vinto tre a uno.
Come ovviare a questo problema? Ovviare è veramente difficile, perché questo atteggiamento fa parte del dna del Napoli, squadra giovane, valida tecnicamente, che pecca ancora di inesperienza. Col tempo questo fattore può migliorare ma non sparire del tutto. Nel frattempo il Napoli continua a stupire, far gioire, emozionare, e si gode e coccola un grande Matador, sperando che non si fermi mai.
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