Il Napoli di inizio stagione non gira a dovere. In campionato due pareggi, in Europa League, quella che conta, uno scialbo pari in casa con l’Utrecht. In questi casi, le motivazioni sono da ricondurre a più componenti: la forma fisica non ottimale, i nuovi innesti che hanno bisogno di integrarsi nella nuova formazione, ma vorremmo soffermarci sul ruolo che in questo inizio di stagione sta avendo l’allenatore, ed in quello che invece è chiamato ad avere, e che un po’ ha scelto anche lui. Mazzarri quest’anno deve fare l’allenatore Manager, perché lo vuole lui e perché de Laurentiis è solito fare così con i collaboratori di cui si fida. Ma il tecnico, da come si sta comportando in campo e fuori, non sta mostrando ancora di essere all’altezza di questo nuovo ruolo.
Un po’ per sfortuna, un po’ per sua parziale incapacità, Mazzarri non sta raccogliendo ancora i frutti di quanto di buono sta facendo. Tanto per cominciare, ha fatto esplicita richiesta al presidente De Laurentiis di rifare completamente il manto erboso, che non veniva rifatto totalmente dai tempi dei mondiali ’90. Risultato: contro l’Utrecht il campo era duro, in alcune parti secco, e i giocatori avevano difficoltà a stoppare la palla, come lo stesso Mazzarri ha riconosciuto.
Ad inizio stagione Mazzarri aveva chiesto al presidente di ingaggiare Lucarelli, definito l’elemento giusto per fare da rincalzo agli attaccanti nei minuto finali, quando quello che conta è cercare il gol della vittoria quando la gara non si sblocca. Risultato: Lucarelli, dopo pochi minuti di gioco com,plessivi con la maglia del Napoli, entr in campo contro l’Utrecht ed al primo stacco di testa cade male e si frattura il legamento crociato, cosa che lo terrà fermo per almeno cinque mesi.
Il gioco di Mazzarri sappiamo che non prevede il regista, ma il gioco sulle fasce. Viene, quindi, mandato altrove Luca cigarini. Con la maglia del Siviglia, l’ex azzurro vola e guadagna la nazionale. Stessa cosa per Quagliarella, che probabilmente nel Napoli non è mai stato decisivo anche per il gioco dell’allenatore.
Giovedì sera, dopo l’assurdo pareggio di Europa League, gara attesa da sedici anni, Mazzarri non ha saputo dire altro che si è trattato di una serata storta. Non ha fatto, insomma, il mea culpa per aver completamente toppato la gestione del turn over, mandando in campo in una gara così importante e sentita i nuovi acquisti, che mai avevano giocato, ottenendo come risultato che erano tutti completamente spaesati, pestando i piedi di altri compagni, e rischiando di bruciarsi già dal primo atto con la nuova maglia. Il suo Napoli arranca, ed è strano considerando che è stato tra i primi a cominciare. Il tecnico è nervoso, e lo si vede dalle interviste che sta rilasciando in questi giorni.
E’ vero, i tifosi del Napoli sono tra i più attenti e critici, e vogliono tutto e subito, ed è probabile che il Napoli pian piano ritrovi la sua strada, magari a partire proprio da stasera, ma è pur vero che Mazzarri da come ha iniziato a comportarsi, è veramente lontano parente da quello che è subentrato a Donadoni, lo ha portato in Europa, facendogli collezionare anche una lunga serie di risultati utili consecutivi.
Riprendiamo da stasera, sperando che Mazzarri stesso ritrovi il suo carattere ed inizi ad assumersi le sue responsabilità.
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