martedì 25 febbraio 2014

Napoli, è anche una questione di presunzione

Minuto nove di Napoli-Genoa: Mertens trova lo spazio per un tiro a giro dai 16 metri, ma trova il portiere avversario Perin sulla sua strada, che devia la conclusione in corner.

e' iniziato così il festival delle azioni sprecate da Mertens ieri in Napoli Genoa. Un festival durato fino al secondo tempo, e che ha visto il belga fare praticamente lo stesso al minuto 13, al minuto 32, al 39 e al minuto 20 della ripresa. Ben cinque palle gol nitide che è riuscito a procurarsi con grande classe, ma che ha clamorosamente sbagliato, sia per imprecisione al tiro, sia per un incredibile egoismo nei confronti dei propri compagni. 

La stessa cosa che abbiamo più volte rimproverato a Insigne, la sta facendo Mertens. Con Hamsik, Callejon e Higuain smarcato, Mertens pensa al tiro, alla conclusione, al tornaconto personale. Ma gli va male, purtroppo. A lui e alla squadra. Il Napoli si specchia  e si gode la sua bellezza, dimenticando il vero obiettivo di così belle giocate: far gol. 

Se a ciò aggiungiamo l'altra chicca negativa della serata, ossia la posizione inedita di Jorginho, arretrato, per dare più spazio ad un impreciso Hamsik, tanto da diventare entrambi innocui, alla fine dobbiamo anche dire: menomale che non abbiamo perso!

Il Genoa si ricompone, pesca il jolly su una punizione di Calaiò, e porta a casa il pareggio.

Il Napoli ha peccato di presunzione, che spesso va di pari passo con l'assenza di cattiveria agonistica, quel fattore che fa chiudere le partite quando è il momento giusto e che non lascia mai in pericolo il risultato. Sono caratteristiche che vediamo, ad esempio, in una squadra come la Juve, che, seppur da più parti si vede godere di favori arbitrali volontari o casuali (non sta a noi stabilirlo) mette sempre in campo un indubbio ardore agonistico, che la porta a punire il proprio avversario nei momenti giusti. 

Mentalità vincente, istinto dei campioni, umiltà: chiamatela come volete, ma è un qualcosa che al Napoli ancora manca. questo potrebbe costarci il secondo posto, e ci dovrà far riflettere per non rischiare anche altro.

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