Tredici, un numero fortunato, come del resto il diciassette. Perché il diciassette, non il sette, è oro per il Napoli. “O’ diciassette bbello” si chiama Marek Hamsik, numero diciassette, appunto. Tredici invece sono gli anni da quando il Napoli non batteva la Roma. Il tre ottobre duemiladieci il Napoli ci è riuscito, con una o a fino a prova finalmente diversa dalle altre.
Se gli azzurri di Mazzarri ci hanno finora entusiasmato con belle rimonte vincenti, con la Roma si è visto un Napoli inedito. Innanzitutto non abbiamo subito reti, e siamo stati bravi a passare in vantaggio mantenendo il risultato fino alla fine, tanto da riuscire a chiudere l’incontro nel finale, controllando il risultato nonostante qualche svarione che ancora capita e sul quale si può ancora lavorare.
Il Napoli è riuscito a dominare sulla Roma, imponendo il risultato pieno sul campo amico, cosa che mancava da un bel po’. Il leader di questa squadra è Marek Hamsik. Con le sue tre reti già all’attivo in campionato, il suo trainare la squadra all’attacco, lo rende un giocatore indispensabile, quando gioca come sa. A lui si aggiunge l’imprevedibilità di Lavezzi e la bravura sotto porta di Cavani, che rendono il Napoli una macchina micidiale, quando la difesa è attenta e le fasce girano. Se poi si aggiunge anche la crescita dei nuovi, arrivati, vedi Yebda, è chiaro che il Napoli può temere solo se stesso, e le sue amnesie.
Se riesce ad evitare i suoi soliti black out e giocare come domenica, la formazione di Mazzarri può andare avanti in coppa, e può giocare un ruolo da protagonista, oseremmo dire di vertice, anche in campionato.
Dipende solo da loro, insomma: tecnico e squadra. Noi li vogliamo come a Cesena, come a Bucarest, ma soprattutto come in casa con la Roma. Questo è il Napoli che vogliamo.
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