I lati oscuri di un azzurro sempre più carico, come il cielo di una domenica di inizio aprile, che ha fatto gioire i più in modo sano, pieno, qualcuno anche ai limiti dell’infarto, possono fare la gioia della maglia azzurra. Questo Napoli è così: lo specchio di Napoli e di tutte le sue contraddizioni, tanto da subire come una squadra di polli, per poi trionfare come un gruppo di falchi.
I lati oscuri di questo azzurro sono loro: Aronica, Lucarelli e Gargano. Tre giocatori, uno per reparto, che non stanno vivendo un bel momento, ma che hanno ancora tempo per ritagliarsi il loro spazio decisivo in questo scorcio di stagione in cui c’è bisogno di tutti.
Salvatore Aronica domenica l’ha fatta grossa. Ha spedito con il suo tragico sinistro il pallone nella sua stessa porta, portando la Lazio nuovamente in vantaggio, risultato poi fortunatamente ribaltato in favore del Napoli. Un gesto poco atletico e molto dannoso, cui il Napoli è riuscito a dare rimedio. Il calciatore siciliano non è tranquillo, perché su di lui incombe l’emergente Ruiz, che tutto sommato, nella sue due uscite, si è ben comportato. Ma Aronica deve stare tranquillo: i veri tifosi non hanno dimenticato le battaglie che ci ha regalato, e le tante vittorie che siamo riusciti ad ottenere anche grazie a lui, alla sua esperienza, alla sua caparbietà difensiva e a tutte le sue doti di cui il Napoli potrebbe aver bisogno in questo finale di stagione che vede gli azzurri grandi protagonisti.
Cristiano Lucarelli è stato un buon attaccante, ed ha provato anche l’emozione della maglia della nazionale. Livornese d.o.c., un po’ come Walter Mazzarri, è giunto a Napoli su suggerimento del tecnico azzurro, nel finale di carriera, per fare spogliatoio e provare a far gol a partita in corso, come succedeva all’ultimo indimenticato Pampa Sosa. Un brutto infortunio lo ha bloccato per buona parte della stagione. Lucarelli si è messo sotto, nonostante la pancetta che incombe, ed ha recuperato a tempo di record. Mazzarri non lo vede pronto, ma lui c’è, e nel finale può fare la differenza: dipenderà solo ed esclusivamente da lui.
Walter Aleandro Gargano è stato, nelle ultime settimane, uno dei pomi della discordia in questo Napoli che va a mille. Polemiche messe a tacere abilmente dalla società, con l’aiuto di una stampa che è favorevole al Napoli e si vede, ma che in altri contesti, se le cose fossero andate male, sarebbero esplose come una bomba su questa squadra. Il piccolo uruguaiano ha giocato tanto, troppo, e ad un certo punto anche lui ha cominciato a non girare più: troppi passaggi sbagliati, troppe corse inutili per il campo, qualche sostituzione digerita male, qualche battibecco con i tifosi, e poi la fuga dal ritiro. Domenica contro la Lazio anche c’è stato uno scampolo di partita dopo un po’ di riposo forzato, almeno dal Napoli. Adesso può ritrovare finalmente se stesso e tornare quello di prima. Le sue strepitose doti atletiche possono essere un grande aiuto per la difesa, che nelle ultime due gare ha subito ben quattro reti. Alternare o associare Gargano a Yebda può essere il giusto mix per un centrocampo solido, giusta protezione per la difesa.
Tre giocatori che sono patrimonio del Napoli, tre elementi che possono dare il loro contributo, e guadagnare la stima dei tifosi ora concentrata tutta su pochi, in particolare Cavani e Lavezzi. Per vincere c’è bisogno anche delle seconde linee, o, come si diceva un tempo, dei “portatori d’acqua”. Aronica, Lucarelli e Gargano sono avvisati. Possono fare anche loro la differenza, dipenderà solo ed esclusivamente da loro stessi.
1 commento:
be' se siamo arrivati dove siamo e grazie anche a loro la squadra non e' composta solo da Cavani e Lavezzi.Ragazzi nn mollate,nn leggete quelle stupide critiche senza significato,alcune persone guardano solo quello che vogliono guardare,,,,,,,,,,,quindi continuate con lo spirito di sempre........
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