Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava (16' st Dossena), Maggio (7' st Zuniga), Gargano, Cigarini, Aronica, Hamsik, Quagliarella, Denis (37' st Bogliacino). A disp. Iezzo, Rinaudo, Rullo, Insigne. All. Mazzarri
Genoa: Amelia, Biava, Dainelli, Moretti, Papastathopoulos, Rossi, Milanetto, Criscito, Mesto (29' st Juric), Palacio (12' st Sculli), Suazo (12' stAcquafresca). A disp. Scarpi, Bocchetti, Zapater, Palladino. All. Gasperini
Arbitro: Morganti di Ascoli
Note: ammoniti Aronica, Quagliarella, Suazo, Dossena, Acquafresca, Cannavaro, Campagnaro, Criscito
Contro i fratelli del Genoa, ci è mancato solo il gol, ma il Napoli si è dimostrato squadra, squadra tosta, compatta, sicura di sé, peccato per quel cinismo sotto porta che se ci fosse, ci permetterebbe di dire che il Napoli potrebbe lottare addirittura per lo scudetto.
Dal primo all’ultimo minuto di un sabato sera piovoso, la formazione di Mazzarri ha imposto il proprio gioco, sviluppando interessanti e avvolgenti manovre su entrambe le fasce, e costringendo il povero Genoa di Gasperini ad aggrapparsi ad un difensivismo che non gli si addice, e un po’ anche a discutibili decisioni arbitrali sfoggiate dall’arbitro Morganti con una certa disinvoltura.
Denis, Quagliarella e addirittura uno strepitoso Cannavaro, si sono visti strozzare le rispettive urla in gola per una palla che ha deciso di non entrare.
In compenso questo Napoli targato Mazzarri gioca bene, ha più di una soluzione offensiva (riesce sia a verticalizzare sia a puntare su entrambe le fasce) grazie ad un centrocampo generoso come non mai, e la difesa è finalmente arcigna e compatta.
Se si inizia a segnare con maggiore continuità, è chiaro che questa squadra non avrà praticamente nulla e nessuno da temere.
Continua così grande Napoli, noi siamo e saremo sempre con te!
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