Se si scende in campo con nove non titolari su undici, significa che un po’ non si crede nel successo, non si vuole vincere una partita che non è come le altre. Forse Mazzarri lo avrà imparato solo dopo averla persa che Napoli-Juve per il tifo napoletano va sempre vinta. E passeranno in secondo piano i calcoli, il dosaggio delle forze in vista del Palermo di domenica sera, per inseguire un traguardo, la Champions, per la quale il Napoli è palesemente ancora troppo immaturo.
Non si entra in campo così, con atteggiamento di rinuncia, le fasce bloccate, dando spazio a Dossena con un piede ancora sull’aereo e ancora tanta inattività. Non si rinuncia così a giocare, senza cambi di gioco, senza cambi di atteggiamento tra il primo ed il secondo tempo, senza che Mazzarri si mangi i suoi calciatori come è solito fare quando non si comportano come lui vuole. E invece ha assistito in silenzio a quasi tutta la gara, per poi avere un plauso generico per tutti, che hanno fatto quello che lui ha voluto: perdere.
Lo scarso fair play della Juve, che si abbina al razzismo della sua tifoseria, capace di offendere anche un assente (oggi ancora cori contro l’interista Balotelli, un razzismo senza precedenti) ha fatto il resto, insieme alla sciagurata prestazione di Contini, che ha fatto il suo show degli ultimi tempi: far male gratuitamente agli avversari. Oggi l’ex Parma ha regalato un calcio gratuito in testa a Del Piero ed una spinta a Diego, che gli è valsa una giusta espulsione, ed il rigore finale per la Juve, per un tre a zero che, in fin dei conti, è un risultato ingiusto.
Si penserà al Palermo, va bene, sperando di vincere ancora, ma una macchia come una sconfitta con la Juve per chi tifa veramente Napoli difficilmente va giù.
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