mercoledì 6 gennaio 2010

Atalanta-Napoli 0-2: commento e pagelle

Atalanta: Coppola, Garics (22' st Valdes), Manfredini (20' pt Peluso), Bianco, Bellini, Padoin, De Ascentis, Guarente, Ceravolo, Aquafresca (22' st Doni), Tiribocchi. A disp. Consigli, Talamonti, Caserta, Chevanton. All. Conte
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Rinaudo (8' st Zuniga), Grava, Maggio, Pazienza, Gargano, Hamsik (18' st Cigarini), Aronica, Quagliarella, Lavezzi (35' st Datolo). A disp. Iezzo, Rullo, Hoffer, Denis. All. Mazzarri
Arbitro: Rosetti di Torino
Marcatore: 7' pt Quagliarella, 13' st Pazienza
Note: ammoniti Bianco, Tiribocchi, Peluso, Padoin, Valdes, Doni, Aronica

Sarà perché vincere a Bergamo dopo quattordici anni dopo due scoppole consecutive è bellissimo, sarà perché il Napoli ha vinto dominando, e controllando gli avversari dall’inizio alla fine, questa vittoria contro un’Atalanta allo sbando, che proietta il Napoli al quarto posto, è davvero bella, e difficilmente la dimenticheremo.

A cominciare dalla perla di Quagliarella, dopo soli sette minuti di gioco, con l’attaccante azzurro capace di disegnare una traiettoria magnifica, che finiva sul secondo palo prima di battere imparabilmente l’amico Nando Coppola.

Dopo il gol il Napoli è stato bravo a non rilassarsi, ed inseguire il raddoppio, con un Lavezzi come sempre molto ispirato, ma sono mancati gli ultimi metri per essere decisivi. Brava la difesa, seppur molto rimaneggiata, a controllare un Tiribocchi in forma, ed un Acquafresca che non ha regalato rimpianti ai tifosi azzurri, dopo la trattativa di questa estate. Nella ripresa la formazione azzurra ha subito il ritorno degli atalantini, molto contestati dai propri tifosi, ma hanno retto bene per poi ripartire e castigare gli avversari. Ci pensava ancora una volta Michele Pazienza, forse il migliore in campo, bravo a sfruttare di testa un calcio d’angolo.

Il Napoli vola, incanta, sogna, perché inizia a giocare, ragionare e viaggiare con ritmo da grande squadra. Ora tocca a Mazzarri fare il pompiere, calmare i facili entusiasmi e vedere ogni fara come una finale. Sotto sotto, però con moderazione, c’è da essere soddisfatti.

De Sanctis 6,5: mette a grande sicurezza alla retroguardia. Sicuro su tutte le conclusioni degli avversari, un po’ meno sulle uscite.

Campagnaro 6,5: ancora una volta non al massimo della condizione, ma è preciso, puntuale,e grintoso. Insomma, indispensabile.

Rinaudo 6: primo tempo zoppicante, resiste fino a metà primo tempo poi esce. Per fortuna non corre troppi rischi.

8’s.t. Zunuiga 5,5: pur di giocare si sta inventando esterno sinistro, ma non ne ha le caratteristiche, inutile. Con l’arrivo di Dossena tutto questo finirà, e finalmente potrebbe finire, dandogli qualche chances anche a sinistra.

Grava 6,5: encomiabile per continuità e generosità. Mazzarri chiama, lui risponde: anche oggi prova impeccabile da difensore centrale.

Maggio 5,5: partita giocata molto in copertura, anche se gli esterni avversari non spingono più di tanto. Probabilmente sta provando la posizione in cui lo vede Lippi, in vista del Sudafrica.

Pazienza 7: un gol di testa che dà al Napoli il raddoppio ed una partita praticamente perfetta. Presente su ogni pallone, una diga anche in solitudine a centrocampo. Senza dubbio rigenerato, e non è più un rincalzo.

Gargano 6: fresco di rinnovo contrattuale per lui una gara non troppo impegnativa. Se la cava.

Hamsik 5,5: svogliato, poco rapido, poco presente. Giusta la sostituzione.

Dal 18’ s.t. Cigarini 5,5: quasi impalpabile.

Aronica 6,5: da esterno mette paura agli avversari, da centrale forma una diga difensiva quasi insormontabile.

Quagliarella 6,5: una perla che spiana la strada al successo azzurro, e altre due occasioni servite da Lavezzi su un piatto d’argento, e vanificate malamente. Ma sta crescendo, e questo ci fa sicuramente piacere.

Lavezzi 6: ce la mette tutta, ma spesso corre a vuoto, sprecando troppe energie.
35’ s.t. Datolo 6: uno scampolo di Partita per metterci forze fresche e far respirare la squadra.

All.: Mazzarri 7: la squadra continua a girare, ed il merito è soprattutto suo. Ora il compito più difficile: fare im pompiere, smorzando tutti gli entusiasmi e mantenendo la concentrazione sempre altissima.


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