sabato 24 settembre 2011

Le pagelle di Napoli-Fiorentina

De Sanctis 7: tre parate, di cui una che vale un gol, salvano il risultato.

Campagnaro 6,5: ingaggia un bel duello con Jovetic, che vince.

Cannavaro 6: preciso nelle chiusure, non sbaglia quasi nulla, festeggiando nel modo migliore la sua duecentesima presenza in serie A.

Fideleff 5,5: dopo l’erroraccio di Verona sembra sentire un po’ il colpo: non sempre preciso, a volte fuori posizione, cerca troppe volte l’anticipo, e a volte gli avversari lo beffano.

9’ s.t. Aronica 6: entra e fa valere la solita esperienza, anche se nel finale in difesa c’è davvero poco da lavorare.

Zuniga 7: non fa rimpiangere Maggio, anzi. Si impegna molto sulla fascia seminando lo scompiglio. I suoi cross però, quando sono precisi, non vengono tradotti in gol dagli attaccanti.

Inler 5,5: impreciso, distratto, poco dinamico. In pratica: irriconoscibile. La presenza di Montolivo dalle sue parti gli crea apprensione e ne limita le giocate.

Gargano 6,5: ancora una bella prova dell’uruguagio, nel suo stile: instancabile, su ogni pallone, mai domo.

Dossena 5,5: i suoi cross sono di poca quantità e di scarsa qualità. In difesa le cose miglior, quando aiuta Fideleff nei raddoppi.

Dal 27’ s.t. Pandev 5,5: non riesce a vedere la porta, anche se le occasioni per tirare non gli mancano.

Hamsik 5,5: nel primo tempo sbagli anche i passaggi più banali. Nella ripresa poi si fa forza e suona la carica, ma sente molto la pressione di Behrami, che lo tiene a bada egregiamente.

Lavezzi 6: come sempre conduce il Napoli all’attacco, ma il centrocampo e la difesa della Fiorentina sono troppo fitte anche per le sue strepitose giocate.

Dal 37’ s.t. Santana s.v.

Cavani 5,5: servito poco e male, sfiora il gol solo con un diagonale di poco fuori.

All.: Mazzarri 5,5: la squadra sta giocando troppo e diventa difficile anche per lui riuscire a dare le giuste motivazioni in ogni partita. Ne è un chiaro segnale la mancanza di grinta nei minuti finali, che lo scorso anno era un marchio di fabbrica. Giusta la scelta di schierare Fideleff titolare dopo l’errore di Verona, ma l’argentino non ha saputo ripagare la sua fiducia.

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