lunedì 16 marzo 2009

La “discesa in campo” di De Laurentiis e il silenzio di Marino

Domenica contro la Reggina Donadoni ha esordito con un buon punto, che ha messo in luce la voglia del Napoli di riemergere, seppur restano i limiti a centrocampo, su cui occorre lavorare, ed eventualmente anche rinforzare (l’anno prossimo).

Il presidente De Laurentiis ha esordito come “dirigente accompagnatore” scendendo in panchina insieme alla squadra, per vedere più da vicino l’operato dei suoi stipendiati, e respirare la fresca erba verde del campo e le emozioni dei protagonisti.

E se il presidente volesse “controllare” Marino, per far sentire di voler controllare il suo operato?

Anche se sulla stampa di stamattina molti ignorano questo particolare, definendo la “discesa in campo” di De Laurentiis come una voglia di star vicino alla squadra in un momento di difficoltà, è anche vero che, come hanno sottolineato alcuni siti internet (www.calciocampano.com e www.resport.it su tutti) il presidente voglia far capire a Marino che essere il plenipotenziario del Napoli non vuol dire fare sempre e tutto da solo.

Ai microfoni delle televisioni, “zio Aurelio” ha minimizzato, ma è ovvio, troppo palese che vuole far sentire a Marino che il suo operato è oggi più di ieri sotto la lente di ingrandimento. Il presidente non ha esitato a sborsare milioni di euro, anche nel mercato di gennaio, quando ha portato Datolo, per ora oggetto misterioso, e adesso si aspetta che questi suoi investimenti si rivelino fruttiferi. Marino, seppur confermato per cinque anni, ora è chiamato a fornire risposte concrete, in termini di risultati, e resta il responsabile numero uno dell’andamento del Napoli, ora che Reja ha già pagato con l’addio forzato, seppur giustamente osannato.

Davanti alle televisioni, Marino ieri non si è visto, e questo non succedeva da molto tempo, mentre davanti alle telecamere, durante la partita, lo si è visto piuttosto pensieroso. Marino non rischia il posto, ci mancherebbe, ma è sotto esame più di prima, come lo è tutto il Napoli. In queste ultime dieci partite molti degli azzurri, staff compreso, si giocano la conferma.

Il presidente, insomma, ha preso la situazione in mano in prima persona, disposto a difendere i propri investimenti, lasciando Marino a meditare sulle sue scelte e sul suo futuro, che non è più scontato come poteva essere qualche mese fa.

E’ proprio in questo panorama che potrebbe collocarsi, probabilmente dal prossimo anno, o, a sorpresa, in questo finale di stagione, l’innesto in società di un Team Manager. Questa nuova figura si occuperà di tutto quello che riguarda la gestione dello spogliatoio, facendo da raccordo tra staff tecnico e squadra. Marino dovrà, invece, occuparsi del mercato, tornare a fare il direttore sportivo, e farlo con maggiore concentrazione e energie, per fare le scelte giuste. L’anno prossimo sarà sempre meno possibile sbagliare.

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