mercoledì 11 marzo 2009

VIA REJA, ECCO DONADONI



Il 10 marzo sarà ricordato per molto tempo nella storia recente del Napoli. Soprattutto perché dalle ultime ore di questa incredibile giornata, il Napoli ha un nuovo allenatore: Roberto Donadoni subentra a Edy Reja.

La decisione era attesa, pronosticata, ed alla fine è avvenuta, ma fa scalpore lo stesso, considerando come è maturata. Ieri si vociferava di un contatto con Donadoni, dopo che Zaccheroni, altro papabile, aveva rifiutato. Stamattina, poi, voci troppo insistenti per essere false, che parlavano di un contatto tra Marino e Donadoni. Poi si fa ora di pranzo, ora dell’allenamento degli azzurri, e la curiosità cresce. Il colpo di scena, però, non c’è: sul prato verde di Castelvolturno c’è Reja, che parlotta con i calciatori, come sempre avviene dopo una sconfitta, poi l’allenamento parte, purtroppo a ranghi ridotti considerati i molto infortuni.

Sembrava una fiducia a tempo, magari da prendere nuovamente in considerazione in caso di mancato risultato a Reggio, invece in serata, verso le 11, arriva un comunicato della società, scarno, come sempre in queste circostanze, che esonera Reja e nomina nuovo tecnico Roberto Donadoni.

Donadoni sarà da subito operativo in occasione della doppia seduta del mercoledì, ed è chiamato a rilanciare il Napoli sul piano del gioco, ma soprattutto del morale. Proprio lui, che di carattere non è un motivatore nato, ma sicuramente una brava persona, che ama lavorare. Dal punto di vista dello schema di gioco, preferisce, così come in nazionale, una difesa a 4 con il trequartista alle spalle delle due punte. Nei prossimi giorni ci scervelleremo a dovere sul modulo e sugli schemi, come è giusto che sia, perché ci piace. Ma adesso il pensiero va rivolto a due considerazioni.

La prima riguarda la pessima gestione di questa vicenda da parte della società. Personalmente, sono tornato indietro con la mente agli anni di Ferlaino, autore di molti esoneri a sorpresa, uno dei quali (quello di Guerini) che venne comunicato al tecnico dai giornalisti che lo stavano intervistando. Reja viene prima mandato in campo a dirigere l’allenamento, e poi viene mandato via. Il ripensamento probabilmente si deve ad una disponibilità immediata di Donadoni avuta solo in serata. Non meritava questo trattamento Reja, un tecnico fedele alla causa per 5 anni, nonostante i suoi limiti, ma di certo un buon uomo, che ha più volte detto apertamente di voler bene a presidente e direttore.

Il secondo pensiero riguarda proprio Edy Reja. Il tecnico ha dato tanto al Napoli, ma ha messo in luce i suoi limiti: non sa leggere la partita in corsa, non sa motivare il gruppo, ma ha saputo tirare fuori il Napoli dalle sabbie mobili del passato, e questo gli va dato atto. Che si goda una meritata, degna e lussuosa pensione, a Napoli credo sarà comunque il benvenuto, anche perché molti ce l’hanno principalmente con la squadra.

Con l’addio di Reja si chiude un’era e se ne apre un’altra nel Napoli. La squadra non è più la grande famiglia delle origini, quando i calciatori si auto – finanziavano per acquistare i palloni, ma è una rosa da mettere insieme con sempre maggiore difficoltà (come dimostrano anche le liti interne sempre più frequenti). Lo stesso de Laurentiis si è “macchiato” del suo primo licenziamento, e ben presto, insieme a Marino, dovrà fare i conti con i capricci dei campioncini o presunti tali, sia di quelli che ha, sia di quelli che vorrà, e a volte dovrà, portarsi a casa. Ora si vedrà se il Napoli può fare il salto di qulità, o restare una provinciale. In ballo c’è sempre più il progetto sulla lunga distanza. Donadoni ha dalla sua l’età e l’esperienza che è riuscito a farsi grazie alla Nazionale. Ma la differenza la fanno sempre i calciatori. Quindi, da questo scorcio di fine stagione, si dovrà decidere, senza alcuna pietà, chi prendere, chi lasciare, e chi magari riprendere…..

2 commenti:

assenzio_1982 ha detto...

Caro Antonio, per quanto io non sia amante degli avvicendamenti di allenatori in corso d'opera, devo dire che con questo gesto la dirigenza ha dato un segnale forte alla squadra e sono certo che molti giocatori, già da domenica a Reggio Calabria, ritroveranno le motivazioni giuste. Reja va soltanto ringraziato per i risultati importanti che ha ottenuto con questa squadra, aldilà delle sue pecche personali, ed oggi, a mio avviso, paga la scelta d'esser stato un tecnico aziendalista. ha sempre accettato passivamente le scelte di Marino che all'interno della società calcio Napoli svolge il ruolo di factotum...quando è arrivato Datolo, con tutto il rispetto per il calciatore, Reja avrebbe dovuto alzare la voce e, magari, dimettersi proprio in quella circostanza. invece no...anzi, si è reso ridicolo dinanzi alla stampa ed ai tifosi, ammettendo di aver visto il calciatore sono in videocassetta...personalmente non sono mai stato un fan della mentalità del tecnico goriziano, e tuttavia gli esprimo tutta la mia solidarietà per come è stato trattato dalla dirigenza. a questo punto non ci resta che fare il tifo per Donadoni...sperando che il suo ingaggio dia subito una bella svegliata alla squadra...

Antonio ha detto...

sono d'accordo con te sull'aziendalismo di reja e sulla riconoscenche dobbiamo avere per la scalata a cui ha cntribuito....il suo carattere ed il fatto che è un buon uomo non riescono a rendermelo antipatico..ma i suoi limiti si sono visti ed alla fine a questo punto della stagione puo solo pagare l'allenatore se le cose vanno male...