domenica 1 marzo 2009

Juventus-Napoli 1-0

Juventus: Buffon, Grygera, Legrottaglie (28' st Mellberg), Chiellini, Molinaro, Marchionni, Poulsen, Marchisio, Giovinco (18' st Salihamidzic), Del Piero (23' st Amauri), Trezeguet. A disp. Manninger, Thiago, Sissoko, Iaquinta. All. Ranieri

Napoli: Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Montervino (1' st Datolo), Pazienza (33' st Russotto), Blasi, Hamsik, Vitale (33' st Aronica), Lavezzi, Denis. A disp. Bucci, Rinaudo, Maggio, Bogliacino. All. Reja

Arbitro: Ayroldi di Molfetta

Marcatore: 44' pt Marchisio

Note: ammoniti Legrottaglie, Chiellini


Sfortunata. Questo l’aggettivo che ha maggiormente condizionato la gara disputata dal Napoli a Torino. E’ pur vero che quando le cose vanno male succede un po’ tutto di negativo, e che il Napoli non ha certo brillato, ma considerando la deviazione di Blasi su un tiro di Marchisio destinato ad andare fuori, c’è da riconoscere che il Napoli meritava un punto da questa sfortunata trasferta torinese.

Reja ha perseverato nel suo atteggiamento “protezionistico” più che difensivista, imbottendo il centrocampo con cinque elementi, nessuno dei quali capace di verticalizzare, tanto da costringere Lavezzi ad arretrare sempre più. Niente rivoluzioni, quindi, come invece poteva sembrare dagli esperimenti fatti in settimana. Con le fasce bloccate quasi senza motivo, il Napoli non ha affondato praticamente mai, se si esclude una conclusione di Hamsik, neutralizzata da Buffon. Poi il gol annullato giustamente nel finale, per il fuorigioco di Cannavaro, sanzionato correttamente da arbitro e guardalinee.

Il Napoli con la voglia di fare c’è: mancano le idee e la condizione fisica. Il tecnico continua nel suo atteggiamento prudente, che blocca testa e gambe della squadra. La nottata probabilmente potrebbe passare presto, ma occorre impegnarsi ancora. La società ha deciso di dare fiducia la gruppo spezzando il ritiro. Ora i ragazzi devono fare la parte loro, dimostrando di meritare questa fiducia e regalando nuovamente il successo, che manca veramente da troppo tempo.

Non meriterebbe nemmeno citazione, ma il gesto di Chiellini contro i tifosi del Napoli sorprende perchè un professionista, indipedentemente dalla tensione che può vivere, non può permettersi di "aizzare" i tifosi in una trasferta così delicata da sempre. Per fortuna i tifosi azzurri non hanno abboccato alle provocazioni, ma è pur vero che, come Chiellini ci ha dimostrato, uno dei mali del calcio, la violenza negli stadi, dipende anche dagli atteggiamenti che hanno i calciatori sia in campo che fuori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Napoli, una crisi senza fine o...?

Il Napoli torna a casa da Torino, come si suol dire da queste parti, con una mano avanti e l'altra dietro. un goal di Marchisio, in gentile collaborazione con Blasi, ha certificato una crisi di gioco e di risultati che dura da troppe giornate. e pensare che su Reja e la società erano piovute critiche e polemiche dopo i pareggi casalinghi contro Udinese e Bologna...i due punti conquistati in questi match, purtroppo, restano i soli 2 punti conquistati dal Napoli in questo 2009 da incubo.

la gara di Torino era nata sotto una cattiva stella...la voglia di riscatto della Juve dopo la sconfitta in champion's allo Stamford Bridge, il ritorno in campo da titolare in una gara casalinga di Trezeguet, e una confusione generale di società, squadra, tecnico e tifosi. eh si, perchè dopo la sconfitta casalinga patita contro il Genoa, i tifosi hanno assunto la veste di Marino ordinando il ritiro immediato della squadra, Marino ha vestito i panni di De Laurentis cercando di riportare la calma generale, la squadra si è tramutata nella vittima delle scelte dell'allenatore, e Reja s'è coperto di ridicolo annunciando in cinferenza stampa che non ci sarebbe stato alcun ritiro.

e tuttavia c'erano anche le premesse per fare bene...quantomeno per ragione di casistica. anche la matematica, adesso, è contro Reja e compagni. in città c'è ancora chi parla di obiettivo Uefa quando, a voler osservare la classifica, il Napoli è pericolosamente precipitato nella parte destra della graduatoria. che paradosso. e la voglia di rivincita dopo tante sconfitte? e l'annunciato cambio di modulo e di formazione? e l'impiego di chi aveva giocato meno? partiamo dagli elementi negativi.

in settimana s'è fatto un gran parlare della bocciatura di Denis per favorire l'ingresso in campo di Russotto, di un modulo tipo quello old-style della Roma spallettiana e soprattutto del rilancio di chi aveva giocato meno. confesso che quando ho visto la formazione sono rimasto a bocca aperta. Montervino? Denis? Vitale? e gli annunciati Datolo e Russotto che fine hanno fatto? solita solfa: Denis per quasi 90 minuti e Russotto nell'ultimo quarto d'ora per cercare d'agguantare il pareggio. mah. qui è confusione totale.

passiamo ai lati positivi della faccenda. senza voler essere offensivo nei confronti di nessuno, dico che la sconfitta di Torino era già annunciata. era scritta per come era maturata la vittoria partenopea all'andata, per la voglia di riscatto della Juve e perchè al Napoli non ne va bene nessuna in questo periodo. probabilmente, se Reja decidesse davvero di cambiare modulo, sarebbe oltremodo disastroso e si rischierebbero veramente brutte figure. a Torino si poteva fare meglio perchè Ranieri aveva deciso di dare una mano al Napoli schierando gente come Paulsen e Grygera e poi, a gara in corso, togliendo Del Piero e Giovinco quasi contemporaneamente per schierare Marchionni trequartista. peccato. ma non sono queste le gare da vincere. bisogna ripartire da quanto visto, e cioè dalla voglia dei giocatori di dare una brusca sterzata alla serie negativa. i limiti della squadra ci sono e sono evidenti, ma il cuore può portare questi giocatori ad andare oltre...