Guai a chi ci sveglia. Anche se il sogno è diventato realtà, resta un sogno, raggiunto, grazie a questo collettivo straordinario che, guidato da un grande allenatore, ci ha regalato nuovamente l’ingresso nel calcio che conta.
Ventuno anni fa la Champions si chiamava ancora coppa dei Campioni, e vi accedeva soltanto chi vinceva lo scudetto. Adesso si chiama Champions League, ha una sigla (e che sigla) e ospita le prime tre o quattro della classe, ed è il torneo più spettacolare e difficile al mondo. Tra tutte quelle squadre ci sarà il Napoli, con i suoi colori azzurri e la sua grande “N”, valori, simboli di una vera e propria fede che tanto emoziona noi napoletani.
Ci saremo, finalmente, si comincia a settembre, ma l’attesa è già grande e sarà veramente difficile aspettare fino al giorno del fatidico esordio, contro avversarie di grande valore che riempiranno il san Paolo (si spera sia omologato) fino a farlo scoppiare.
La Champions è difficile, è facile uscire e per questo bisogna farsi trovare pronti, anzi, prontissimi.
Il Napoli in porta non ha problemi: ha un De Sanctis super, grande esperienza internazionale e grande rispolvero. Peccato che non è più un ragazzino, altrimenti sarebbe impensabile non portarlo in nazionale. Più che altro ci vorrebbe per lui un valido secondo.
La difesa azzurra pare stia crescendo bene. Con Ruiz che sta pian piano rientrando nel gioco azzurro, Hernandez che arriverà, ma che, almeno per il calcio che conta, resta un’incognita, c’è Cannavaro che è risultato in grande crescita quest’anno. Se si giocherà a tre o a quattro, c’è bisogno di almeno uno due rinforzi di valore per poter essere forti là dietro perché ormai è chiaro: vince chi subisce di meno.
Altra problematica, forse la più spinosa, è quella relativa al centrocampo. Molto dipenderà dall’allenatore che siederà sulla panchina del Napoli. Se sarà Mazzarri, occorre rinforzarsi ulteriormente sulle fasce, dare ricambio agli uomini di interdizione, e, se possibile, fornirsi finalmente di un regista. Il Napoli quest’anno ha giocato solo sulle fasce o sugli scambi corti con gli attaccanti. Una variante interessante potrebbe essere sfruttare le verticalizzazioni di qualcuno che sappia farle.
E’ forse l’attacco dove il Napoli è messo meglio, con Cavani, Lavezzi e Hamsi che sono un trio delle meraviglie che può fare faville anche in Europa, come ha già parzialmente mostrato in occasione delle gare di Europa League.
Presto conosceremo il nuovo Napoli, ma, probabilmente, solo dopo aver capito chi sarà l’allenatore per la prossima stagione. Noi, per quello che ha fatto quest’anno e l’altro anno, ci auguriamo che sia ancora Walter Mazzarri.
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