Che sofferenza, ma, ciononostante, il riscatto è arrivato. Uno proprio grazia a pronosticato la scorsa settimana, dopo la prova con il Palermo, bella a metà, e che aveva portato la seconda sconfitta consecutiva.
Marek Hamsik ha regalato un colo dei suoi, da cobra, che trama nell’ombra, appare innocuo, ma poi riesce a trafiggere a morte le proprie prede. E la preda era il Genoa, preda calcistica, per carità, considerando anche il bel gemellaggio che ha avuto luogo in città tra le due tifoserie, seppur oggetto di una sponsorizzazione commerciale. Ma quando è per cose così belle, ben venga anche la mercificazione.
Il Napoli ha mostrato di meritare la vittoria dall’inizio alla fine, anche se nel primo tempo il Genoa ha creato qualche grattacapo con Floro Flores e Konko, ma nella ripresa è stato solo Napoli. Messa da parte la frenesia di segnare, come sempre, è arrivato un gol, che vale quasi un pezzetto di qualificazione Champions e di terzo posto.
Un pezzetto, appunto, di Champions, perché il campionato non è ancora finito. Mancano tre partite in cui, bisogna fare ancora un ultimo sforzo. In attesa della Lazio che gioca lunedì, il Napoli si gode gli otto punti di vantaggio sui biancazzurri di Reja. Ma i punti in palio sono ancora nove, per questo, Napoli, non devi mollare. Fortuna che è tornato il successo dopo due stop consecutivi, per fortuna una novità per il Napoli, e speriamo che rimanga tale di qui alla fine. Il successo darà nuova linfa e morale ad una squadra che di qui alla fine affronterà tre squadre tutte in corsa per qualche obiettivo: la prossima è il Lecce, ancora invischiata nella lotta per la retrocessione, poi l’Inter, inattesa avversaria degli azzurri per questo favoloso campionato di vertice, e la Juve, eterna nemica che, a detta del suo tecnico, spera ancora n una Champions ormai veramente visibile solo da un binocolo.
Anche se su questa stagione e questa squadra magnifica incombe il “mistero Mazzarri”, che scioglierà le riserve solo a fine campionato, ma è sempre più probabile un suo addio, dobbiamo essere orgogliosi di questa suqadra e ed accompagnarla in queste altre tre avventure, per raggiungere un obiettivo che sarebbe veramente favoloso, magnifico, fa accapponare la pelle al solo pensiero. Infatti, meglio non pensarci… manca ancora tanto, ma di qui alla fine, una cosa è certa: ameremo il Napoli come non mai.
Queste le pagelle di Napoli-Genoa Napoli:
De Sanctis, Campagnaro (49' st Santacroce), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza (16' st Yebda), Dossena, Hamsik (41' st Mascara), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Ruiz, Zuniga, Lucarelli. All. Mazzarri Genoa: Eduardo, Mesto (28' st Polenta), Moretti, Kaladze, Criscito, Konko (21' st Destro), Rafinha, Kucka, Antonelli, Floro Flores, Paloschi (33' st Jelenic). A disp. Scarpi, Carlini, Doninelli, Boselli. All. Ballardini Arbitro: Gava di Conegliano Veneto. Marcatore: 38' st Hamsik Note: ammoniti Rafinha, Gargano, Mascara
De Sanctis 6: nessuna parata di rilievo, nonostante la pioggia incessante che rende difficile il suo lavoro.
Campagnaro 6: non corre praticamente nessun pericolo.
Dal 49’ s.t. Santacroce s.v.
Cannavaro 6,5: bella la sfida con il suo amico Floro Flores e con Paloschi. Le vince entrambe.
Aronica 5,5: della difesa è quello più in difficoltà: soffre Konko e spesso si fa portare fuori posizione, costringendo Dossena a ripiegare e quindi a tenersi basso.
Maggio 6,5: nel primo tempo i compagni lo servono poco, e quando parte talvolta si perde. Nella ripresa diventa una furia, imprendibile, e sfiora spesso il gol.
Gargano 6: stavolta se la cava, se non fosse per quei due passaggi assurdi nel finale che per poco non spianano a Genoa la strada per il pareggio.
Pazienza 5,5: in difficoltà sotto il profilo atletico. Si fa superare spesso da Kucka, che appare al suo cospetto un vero e proprio gigante.
Dal 16’ s.t. Yebda 6: dà peso al centrocampo, e anche all’attacco: un suo colpo di testa trova una fortunosa deviazione del portiere Eduardo.
Dossena 6,5: nel primo tempo è costretto sulla difensiva per provare ad arginare Konko, che manda fuori giri Aronica. Nella ripresa ha più libertà, soprattutto perché Konko esce, e può cominciare a fare il solco sulla fascia.
Hamsik 7: dinamico, dialoga bene con i compagni di reparto, e spesso costringe gli avversari al raddoppio. Trova un gran gol con un diagonale di rara bellezza. Castiga il Genoa come all’andata, e regala tre punti veramente preziosi. I veri campioni si vedono in queste situazioni, e lui lo è.
Dal 41’ s.t. Mascara s.v.
Lavezzi 6,5: la difesa del Genoa non può nulla al cospetto delle sue finte, i suoi scatti i suoi cross, ma tira un sospiro di sollievo di fronte alle sue conclusioni, sempre completamente sballate. Quando il campo è bagnato bisognerebbe tenerne conto, caro Lavezzi…
Cavani 5,5: stranamente soffre il campo bagnato, resta largo e quasi mai sotto porta, liberando più spazi per Hamsik e Lavezzi. Liscia un paio di conclusioni ed un colpo di testa, poi ha una bella palla da fuori area che spreca con un tiro al volo facilmente neutralizzato. Speriamo si rifarà presto.
Mazzarri 6,5: la squadra ha ripreso a vincere e con il solito spirito guerriero, se si pensa che anche stavolta ha segnato negli ultimi dieci minuti di gioco. Ora il tecnico azzurro è chiamato all’ultima e forse più difficile impresa: tenere la squadra concentrata e vincente per altre tre partite, senza che si faccia condizionare dal suo futuro che lui stesso sta rendendo incerto, perché non ha ancora intenzione di pronunciarsi.
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