Mazzarri alla Juve, Mazzarri al Valencia, Mazzarri alla Roma. Mazzarri, insomma, lontano da Napoli. De Laurentiis attacca la squadra e Mazzarri, il tecnico replica, il tutto attraverso i microfoni, ma non faccia a faccia, prima e dopo la gara, facendo passare il calcio giocato in secondo piano. Il dopo Mazzarri è già scritto, o almeno lo sarebbe: Delio Rossi, Gasperini, Ranieri, il varesino Sannino, e nelle ultime ore addirittura Marcello Lippi.
Sale la tensione in casa Napoli, e il tutto va ai danni della squadra. Il tecnico è sul piede di partenza, per alcuni ha già le valigie pronte, per altri invece sta facendo scena per farsi comprare i giocatori e aumentare l’ingaggio. De Laurentiis, invece, dal canto suo, vuole cercare di limitare i danni, o meglio le spese, e per questo spara a zero sulla squadra, definendola indegna della piazza e invitando a onorare la maglia. Il messaggio del patron è chiaro: meno soldi, più impegno.
Tra il presidente e l’allenatore è in corso un vero e proprio teatrino, che sta creando un gelo che potrebbe essere difficilmente sanabile. Se tutto ciò è stato fatto per il gioco delle parti, bisogna fermarsi finché si è in tempo, prima che possa essere troppo tardi. Il tutto può risolversi in una bolla di sapone, ma bisogna che entrambe le parti lo vogliano.
A Napoli si corre, si fa tutto in fretta, si vola con la mente e adesso si rischia di fare i conti senza l’oste. La Champions diretta non è ancora in saccoccia, e ci sono due gare da giocare tutt’altro che difficili. Mazzarri ha contro la stampa, anche se parte della tifoseria è con lui. Il tecnico vuole garanzie (oltre che, stando ad ultime indiscrezioni, un più lauto premio Champions insieme alla squadra), ma è anche stato lusingato da altre squadre, e questo non può nasconderlo. Il presidente dal canto suo cerca di temporeggiare, ma, con o senza Mazzarri, per il prossimo anno dovrà allestire una squadra più forte di questa, e non sarà facile.
A questo punto nulla è da escludere: l’addio di Mazzarri a fine anno o addirittura in questo campionato, la riappacificazione tra il tecnico e il presidente, o qualche ulteriore colpo di scena che, almeno per adesso, facciamo, fortunatamente, fatica a immaginare. Certo è che l’ambiente è rovente, e non è possibile aspettare due settimane prima di dirsi tutti la verità, e pensare al futuro del Napoli: la squadra merita priorità assoluta su tutti i personalismi e le speculazioni varie.
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